IN MEMORIA DI VITTORIO
UN ESEMPIO DA RICORDARE
Cinquantasette anni, una volontà di ferro, la capacità di coinvolgere con la parola e con l’esempio nei tanti progetti che aveva nella mente e nel cuore, Vittorio ha compiuto in poco tempo passi importanti nello sviluppo aziendale, in particolare in quella qualità globale che tiene conto della piacevolezza dei vini ma anche di un equilibrata richiesta economica e di alcune intuizioni e proposte che sanno rendere le bottiglie ancora più accattivanti.
Al vino Barbaresco ha dedicato una grande attenzione: le vigne che coltivava a San Rocco Seno d’Elvio e anche a Neive sulla collina del Basarìn erano il suo grande orgoglio.
Il suo impegno non coinvolgeva solo questo grande figlio del Nebbiolo, ma si amplificava alle altre denominazioni di territorio, in particolare al Dolcetto d’Alba e alla Barbera d’Alba, che gli hanno consentito di creare un legame stretto con la sua città – Alba – in nome della quale ha lavorato per creare il gruppo dei produttori di vino della zona.
Il suo impegno a favore del settore vitivinicolo ispirato da un lato al progresso e dall’altro al profondo radicamento territoriale lo ha guidato nel partecipare attivamente al cammino dell’Enoteca Regionale del Barbaresco e, in un’ottica addirittura nazionale, a quello della FIVI – la Federazione dei Viticoltori Indipendenti - a favore della quale ha svolto negli anni passati un’attività importante di coinvolgimento di altri colleghi per favorire uno sviluppo del settore che tenesse conto anche dei piccoli produttori.
Ora che Vittorio non c’è più, siamo certi che il suo esempio non svanirà, ma sarà uno stimolo forte perché tutto continui a progredire: nell’azienda, nella realtà del Barbaresco e nel più generale
mondo produttivo di Langa nel quale Vittorio ha dimostrato tante volte di credere intensamente.
Lo merita l’attività svolta, lo meritano le idee messe in campo e i progetti sviluppati nel tempo, lo meritano gli appassionati e gli operatori che poco per volta hanno creduto in queste etichette.
Lo merita chi è rimasto e lo merita il ricordo di chi se n’è andato, lo merita soprattutto un’azienda che ha maturato un futuro che nulla e nessuno potrà frenare.
Giancarlo Montaldo
Gazzetta d’Alba, 26 maggio 2022